|
Shalatin |
Shalatin
in
arabo:
شلاتين
o Shalaten, o Bir Shelatin, è una piccola città
dell'Egitto.
Si trova
nell'estremo sud del paese presso il confine con il
Sudan,
poco a nord del territorio conteso del
Triangolo di
Hala'ib.
Dista circa 520 km da
Hurghada
e 300 km da
Assuan.
|
Shalatin è divisa in tre zone: il porto, la zona delle
abitazioni e il mercato. Il porto è situato a pochi chilometri a
nord-est del paese, in una piccola baia in cui sono ancorate
decine di piccole barche da pesca dai colori variopinti.
All'esterno del porto si trovano il palazzo del governatore e
quello dell'amministrazione cittadina. La cittadina ha nel
complesso una buona struttura urbanistica, con ampi spazi tra le
abitazioni e strade principali ampie e con le indicazioni sia in
arabo che in inglese.
|
Nonostante la relativa vicinanza alla costa del Mar Rosso (circa
5 km) l'attività turistica è solo agli inizi. Fino al 2005 in
città si trovava un solo albergo.L'attività economica più
importante della zona è senz'altro quella legata al commercio
dei cammelli. Grazie alla sua posizione geografica Shalatin è da
secoli luogo di commercio di cammelli. Le carovane provenienti
dal Sudan, hanno qui il loro principale punto di incontro e
scambio, qui' si formano le carovane di cammelli dirette ad
Assuan
e poi verso
il Cairo
e la costa del
Mediterraneo.
|
|
Mercato dei cammelli
Il mercato dei cammelli di Shalatin è forse il più importante
dell'Egitto. Si tiene all'aperto in un grande spiazzo, non vi è
nessuna struttura. I cammelli, che poi sono quasi tutti
dromedari,
giungono qui dal Sudan in carovane, o molto più spesso in camion
coloratissimi, dove sono stipati alla meglio. Gli animali
vengono tenuti con una zampa legata, per evitare che scappino
dallo spiazzo, privo di recinzione, nel deserto. Nella stagione
di punta vengono trattati oltre mille capi al giorno.
|
|
La maggior parte dei cammelli che giungono a Shalatin provengono
dall'Eritrea
e dal
Sudan
e sono della specie dette bishari e sudani, sono
abbastanza selvaggi e vengono utilizzati prevalentemente come
cibo. Infatti la maggior parte dei clienti sono macellai, detti
in lingua locale gazaar. Gli animali vengono comprati a
peso che viene valutato ad occhio, in quanto non ci sono bilance.
|
|
Storicamente il commercio dei cammelli a Shalatin è
controllato dai Rashayda,
una tribù
beduina
di circa 300 famiglie che controlla e organizza gli
arrivi e le partenze da Shalatin. I Rashayda, in base alla loro
condizione di nomadi, sono privi di cittadinanza e quindi sono
gli unici a potersi muovere liberamente attraverso la frontiera
con il Sudan senza necessità di permessi.
|
I Rashayda hanno di fatto il monopolio del commercio dei
cammelli in questa regione, mentre il trasporto degli animali
verso gli altri, è appaltato ai Bashaira (o Bisharin),
un'altra tibù nomade della zona (facente parte dell'etnia
Beja)
che ha dato il nome ad un tipo di cammelli (detti infatti
bishari).I Rashayda vestono tipicamente con la galabeya,
la lunga tunica tradizionale indossata degli uomini in Egitto,
dai colori molto decisi, con sopra dei gilet pieni di tasche. Il
loro status simbol è la frusta ed il coltello arabo ricurvo che
portano infilato nella cintola.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|